COME INIZIA UNA PERSECUZIONE
sabato 13 settembre alle 21.15, Piazza del Popolo
Nei tempi lunghi della storia, e nei diversi contesti, le persecuzioni non iniziamo sempre nello stesso modo, e non hanno sempre la stessa valenza e la stessa radicalità. Il che pone innanzitutto la domanda di cosa definire come persecuzione. Basta, a definirla tale, la perdita di alcuni diritti, il passaggio ad uno statuto giuridico minoritario, come per esempio nei confronti degli ebrei dopo l’inizio dell’Impero romano cristiano, o possiamo definire come persecuzioni solo fatti di estrema gravità, che comportano morte ed esecuzioni, come nel Medioevo la caccia alle streghe o ai nostri giorni, i genocidi del Novecento, come quello degli armeni, o la Shoah? E che dire oggi della pulizia etnica nei confronti dei palestinesi e della distruzione della striscia di Gaza? Le persecuzioni, ricordiamolo, riguardano sempre, o almeno quasi sempre, minoranze inserite nella maggioranza, gruppi individuati come nemici all’interno della società, non nemici esterni. Sono un processo interno, nel Novecento portato avanti dai poteri statali.
Le persecuzioni possono iniziare gradualmente, come la Shoah, in cui Hitler si prefisse a lungo lo scopo di sbarazzarsi degli ebrei attraverso l’emigrazione e solo nel 1941 passò alla “soluzione finale”. Ma tutte, come la Shoah, sono precedute da leggi che limitano i diritti della minoranza perseguitata, da propaganda che la disumanizza. Soprattutto nei casi in cui la persecuzione porta allo sterminio, questi passaggi sono indispensabili.
Ci concentreremo sulle leggi del 1938 in Italia e sul passaggio alla persecuzione delle vite degli ebrei nel 1943 e sulla persecuzione dei palestinesi nei territori occupati da Israele nel 1967, non collegando i due casi come simili, ma distinguendone le differenze e, nel caso, le somiglianze.
ANNA FOA
Anna Foa si è laureata in Storia moderna presso l’Università “La Sapienza” di Roma, dove ha poi insegnato Storia moderna dal 1981 al 2013. È stata visiting fellow in varie università degli USA e visiting professor all’Università Ebraica di Gerusalemme nel 2012 e nel 2014. Ha tenuto corsi all’Università Gregoriana e all’Università Lateranense.
Nel 2017-18 è stata fra i curatori, con Daniele Jallà e Giancarlo Lacerenza, della mostra inaugurale del Museo nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara, Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni.
Ha svolto attività pubblicistica, collaborando a giornali e riviste. Collabora a programmi culturali Rai, sia televisivi che radiofonici.
Nella sua attività di ricerca si è occupata principalmente di storia sociale e culturale della prima Età moderna, di storia dell’Inquisizione, di storia degli ebrei.
Tra i suoi libri: Ebrei in Europa dalla peste nera all’emancipazione (Laterza 1992), Giordano Bruno (Il Mulino 1998), Eretici, storie di streghe, ebrei e convertiti (Il Mulino 2004), Diaspora. Storia degli ebrei nel Novecento (Laterza 2009), Portico d’Ottavia 13. Una casa del ghetto nel lungo inverno del 1943 (Laterza 2013), Andar per ghetti e giudecche (Il Mulino 2014), La famiglia F. (Laterza 2018), Andar per luoghi di confino (Il Mulino 2018), Anime Nere (con Lucetta Scaraffia, Marsilio 2021), Ebrei in Italia. I primi 2000 anni (Laterza 2022), Le vie degli ebrei (Il Mulino 2024), Il suicidio di Israele (Laterza 2024).
Si è inoltre occupata di Didattica della storia, ha svolto attività didattica in questo campo e ha pubblicato per Laterza, insieme ad Anna Bravo e Lucetta Scaraffia, un manuale di Storia per le scuole superiori, I nuovi fili della memoria. Uomini e donne nella storia (2000 e 2004).
Ufficio cultura
info@contestofestival.it
0571757128